Ingredienti:
- 350 gr di farina ‘00′
- 80 gr di zucchero
- 40 gr di margarina vegetale non idrogenata
- due cucchiai di olio extravergine d’oliva
- 2-3 cucchiai di grappa
- mezzo cucchiaino di lievito vanigliato in polvere
- un pizzico di sale
- zucchero a velo per spolverizzare
Preparazione:
Facciamo la fontana con la farina, aggiungiamo: lo zucchero, la margarina ammorbidita, il sale, l’olio, il lievito in polvere e, e se si gradisce una grattatina di scorza di limone non trattato oppure un pizzico di vanillina o di cannella etc.
Mescoliamo la farina e lo zucchero insieme agli altri ingredienti. Leghiamo il tutto aggiungendo la grappa fino ad ottenere un impasto non troppo morbido. Impastiamo bene, fino a formare una palla da lasciar riposare in frigo avvolta nella pellicola per almeno 45 minuti.
Stendiamo poi la pasta, sfoglia sottilissima, con un mattarello o con la macchina per la pasta: più diventa sottile, meno tempo occorerà per la cottura, e perciò forma più agevolmente le caratteristiche “bolle”, come le chiacchiere fritte. D’altra parte uno spessore eccessivo le rende dure.
Infariniamo il piano di lavoro e andiamo a tagliare la sfoglia delle striscie magari usando una rotella, disponiamole su una teglia foderata di carta da forno e inforniamole in forno preriscaldato a 160-170 gradi per circa 15 minuti, finché non saranno dorate.
Una volta estratte dal forno ed appena smaltito il bollore della cottura, le frappe assumeranno la classica croccantezza.
Disponiamo infine le chiacchiere su un vassoio e spolverizzare con zucchero a velo.
Storia:
La tradizione delle frappe probabilmente risale a quella delle frictilia, dei dolci fritti nel grasso di maiale che nell’antica Roma venivano preparati proprio durante il periodo dell’odierno carnevale.
Vengono chiamate in modo diverso da reggione a reggione ecco un elenco dei vari nomi:
- bugie (Genova, Torino, Imperia), italianizzazione del ligure böxie
- cenci o crogetti (Toscana)
- cioffe (Sulmona, centro Abruzzo)
- chiacchiere (Sicilia, Campania, Lazio, Sardegna, Umbria, Puglia, Calabria e a Milano)
- cròstoli (Ferrara, Veneto, Trentino, Friuli, Venezia Giulia)
- fiocchetti (Montefeltro e Rimini)
- frappe (Roma)
- galàni (Venezia, Verona, Padova)
- intrigoni (Reggio Emilia)
- rosoni o sfrappole (Parma, Modena, Bologna, Romagna)
- sfrappe (Marche)
- sprelle (Piacenza)
- e ancora stracci, lasagne, lattughe, pampuglie, manzole.